Lāarte contro la mafia. Il teatro come strumento di trasmissione della memoria. Eā il senso del progetto delle associazioni studentesche dellāUniversitĆ di Palermo che hanno organizzato per la sera del 18 luglio, vigilia dellāanniversario della strage di via dāAmelio,Ā una notte bianca contro la mafia per ricordare e raccontare il sacrificio dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Si tratta di unāiniziativa che rientra nel progetto UniversitĆ per la LegalitĆ , ideato dal Miur e della Fondazione Falcone Ā giunto alla sua terza edizione, che ha visto il coinvolgimento di decine di Atenei italiani, ciascuno impegnato a promuovere e diffondere la cultura della legalitĆ .
Nellāatrio della ex facoltĆ di Giurisprudenza dellāUniversitĆ di Palermo, in via Maqueda, dopo i saluti istituzionali, la serata ĆØ entrata nel vivo con la rappresentazione teatrale āAlcestiā di Euripide messa in scena dagli alunni dellāIstituto Ā di Cultura romantica diretto del professore Salvatore Lo Bue in collaborazione con il dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche diretto dal professore Gioacchino Lavanco.Ā Lāiniziativa, realizzata con la collaborazione della Fondazione Falcone, che ha anche dato il patrocinio allāevento, e del Centro siciliano don Sturzo, ĆØ patrocinata dall’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), dalla Fondazione Federico II e dal Comune di Palermo.
La scelta dellāAlcesti non ĆØ stata casuale. Lāeroina che accetta di sacrificare la sua vita per amore del marito Admeto diventa paradigma del coraggio di chi va incontro alla morte per difendere ciò in cui crede. Una scelta, quella della protagonista della tragedia greca, che evoca la storia dei due magistrati siciliani pronti a compiere il loro dovere fino in fondo per amore della libertĆ e della giustizia. E come Ercole nellāopera riporta in vita Alcesti, cosƬ gli studenti palermitani con impegno e passione hanno ridato vita a chi ha combattuto ed ĆØ morto per sconfiggere la mafia.
āTrovo molto bello che dei giovani che non erano neppure nati negli anni delle stragi mafiose abbiano sentito lāesigenza ancora una volta di ricordare Falcone e Borsellino ā ha commentato Maria Falcone, presidente della Fondazione che del magistrato porta il nome – e mi emoziona che per commemorare chi nella nostra epoca ha sacrificato la vita per salvare quella degli altri i ragazzi abbiano scelto di rappresentare una tragedia di quasi 25 secoli fa. Certi valori affondano le radici nel profondo della nostra cultura e la riproposizione dell’Alcesti di Euripide ne ĆØ una rappresentazione plasticaā.
āSono particolarmente orgogliosa che unāidea dei giovani studenti universitari palermitani abbia fatto da volano a un progetto ora divenuto di respiro nazionale. ā ha detto Maria Miceli, docente ordinaria di diritto romano allāAteneo di Palermo – Tutto ĆØ nato da āUnipa non dimenticaā, una manifestazione voluta per ricordare i giudici Falcone e Borsellino. Oggi, in un una sorta di passaparola della memoria decine di Atenei stanno proseguendo sulla quella strada e si ĆØ arrivati, anche grazie allāimpegno del Miur e della Fondazione Falcone, alle UniversitĆ per la LegalitĆ , un progetto che dĆ modo agli studenti di ciascun Ateneo di raccontare, ognuno con la forma espressiva che preferisce e con la sua specificitĆ territoriale, economica e sociale cosa ĆØ la mafiaā.
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