Costruzione e definizione della memoria attraverso i luoghi e i monumenti: ĆØ lāoggetto della ricerca di Maria Giulia Franco, studentessaĀ palermitana del corso magistrale di Semiotica allāUniversitĆ Alma Mater Studiorum di Bologna. Nel suo lavoro Maria Giulia Franco analizza come una cittĆ come Palermo abbia costruito la memoria di un tragico passato e dei suoi protagonisti, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino assassinati dalla mafia nel 1992, anche attraverso i luoghi. āIl luogo in quanto unica traccia autentica dell’evento, -scrive – Ā conserverĆ una storia, una memoria, che farĆ sƬ che il senso originario subirĆ una trasformazione; il luogo infatti, sarĆ carico di un significato eĀ di un valoreĀ altro rispetto alla sua condizione originaria, poichĆ© non sarĆ solo l’evento accaduto a causarne una trasformazioneĀ ma anche la costruzione del monumento, la cui presenza determinerĆ l’iscrizione di uno spazio simbolicoā. āIl ricordo di quei fatti e di quegli anni ĆØ iscritto definitivamente nella storia della cittĆ di Palermo. – spiega – Qui la toponomastica di strade e piazze ha subito variazioni in seguito agli eventi di quegli anni. Infatti numerose sono le vie che portano i nomi delle vittime delle stragi, soprattutto magistrati e agenti di scorta. Sono stati costruiti monumenti come lapidi e stele; giardini e parchi sono stati intitolati alle vittime della lotta alla mafia divenendo cosƬ possibili tramiti per ricordare e costruire una memoria collettivaā. In particolare lo studio analizza le due Stele erette sullāautostrada Palermo-Mazara sventrata dal tritolo che uccise Falcone e il Giardino della Memoria che si trova sotto le due Stele.
