Un gemellaggio nel nome dellāantimafia unisce da oggi Ravenna e Palermo. Nel corso di una cerimonia che si ĆØ svolta nel pomeriggio nella cittĆ romagnola, ĆØ stato piantato un āAlbero Falconeā per ricordare la magnolia che si trova a Palermo davanti alla casa del giudice ucciso a Capaci, divenuta emblema della resistenza civile alla mafia e visitata ogni anno da centinaia di persone. Lāalbero āgemelloā crescerĆ nel giardino comunale intitolato alle āVittime innocenti di tutte le mafie- 21 marzoā. Alla manifestazione hanno partecipato Maria Falcone, sorella del giudice ucciso e presidente della Fondazione che porta il nome del magistrato, il procuratore generale di Bologna Ignazio de Francisci, per anni pm a Palermo amico e collega di Falcone, lāex componente del pool antimafia Leonardo Guarnotta, il procuratore di Ravenna Alessandro Mancini, il prefetto Enrico Caterino e il sindaco di Ravenna Michele De Pascale.
āPer Palermo lāAlbero, divenuto meta di un costante pellegrinaggio laico di cittadini, ĆØ emblema del riscatto di una societĆ civile che, dopo la strage di Capaci, reagƬ ribellandosi a Cosa nostra e manifestando a noi familiari delle vittime, alle istituzioni e ai colleghi di Giovanni la voglia di affrancarsi dal giogo mafioso. ā ha detto Maria Falcone – La cittĆ di Ravenna, che per il suo coraggio ha avuto la medaglia dāoro della Resistenza,Ā con questo gesto manifesta attenzione e sensibilitĆ verso un fenomeno come quello mafioso, che, da tempo ormai, ha superato i confini sicilianiā. Alla cerimonia erano presenti anche decine di ragazzi. āLa scelta di un luogo frequentato da giovani – ha concluso Maria Falcone – ĆØ ancora più significativa perchĆ©, come diceva mio fratello, la mafia si vince solo facendo una battaglia culturale che coinvolga le nuove generazioniā.