19 luglio, Palermo ricorda Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta

  • 22 Luglio 2018

Palermo si è fermata per ricordare il sacrificio del procuratore aggiunto Paolo Borsellino e degli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, trucidati 26 anni fa dalla mafia in via D’Amelio. Molti gli appuntamenti istituzionali e quelli organizzati dalle associazioni che hanno portato in strada centinaia di persone: studenti e cittadini insieme per rinnovare l’impegno a non dimenticare. Al Palazzo di giustizia di Palermo il 18 luglio, vigilia della stage, si è riunito il Comitato Direttivo Centrale dell’Associazione Nazionale magistrati che ha poi assistito alla piece ‘Fra le sue mani’ di Roberto Greco e Valeria Siragusa. “La mafia è più debole, ma non è vinta”, ha detto il presidente dell’Anm Francesco Minisci. Il 19 luglio, anniversario dell’attentato, i familiari di Borsellino  hanno voluto ricordarlo con una messa celebrata nella chiesa di San Saverio.

E poi dibattiti, come quello organizzato dal Centro studi “Paolo Borsellino”, presentazioni di libri, e ancora laboratori creativi per i bambini a pochi metri dal luogo in cui esplose l’autobomba che uccise il giudice e la sua scorta hanno accompagnato la due giorni dedicata al ricordo. Al Parco Uditore sono stati piantati degli alberi in ricordo delle vittime dell’eccidio.

Non sono mancati i momenti istituzionali: dalla deposizione delle corone alla presenza del capo della polizia Franco Gabrielli, nel Reparto Scorte della Questura, al tributo dei ministri dell’Istruzione e della Giustizia Marco Bussetti e Alfonso Bonafede, a Palermo per partecipare ad alcuni momenti delle cerimonie.

Le commemorazioni si sono chiuse al teatro antico di Segesta  con un concerto.

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